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mercoledì 23 maggio 2012

Perchè Innocenti?


Prima di scrivere cose interessanti o meno, questo lo deciderete voi, amici, fratelli, parenti, apparenti, nemici e pubblico tutto, voglio ringraziare Danilo Pezzella, titolare dell’omonima ditta, per avermi dato la possibilità di creare questo blog, che in realtà va al di là di un normale paginone dove rompere le balle e magari raccontare cose che sembrano interessanti, ma che sostanzialmente sono intrinseche frustrazioni. Qui ci sono e ci saranno tutte le pippe mentali motivate e non, che possono transitare nella mia testa durante il percorso quotidiano. Poi, cosa ancor più interessante, secondo il mio modesto parere, la possibilità di creare, con la collaborazione di un geniale programma web, la mia personale radio denominata Capovento (le ragioni presto su questi schermi). Inoltre, imminente, l’arrivo di editoriali video, che al di là del mio faccione, possano essere esaustivi della cronaca. Da alcuni giorni pensavo al titolo. Il titolo è nà roba importante, racchiude anche il senso di quello che si vuole andare a parare. Innocenti evasioni mi è venuto di getto, come spesso mi capita quando devo creare qualche cazzata. Però creo, questo credo sia importante. Da maschio latino ho partorito un titolo che mi vede e ci vede coinvolti. Siamo pregni di vitalità, di passione, di eros e tanatos (questa la scrivo, ma lungi da me capire che c’entra cmq), di quel virgulto di tormento sano e consenziente che spesso ci prende quando arriva la primavera. Quest’ultima parte se non l’avete capita mandatemi un messaggio di posta che ne parliamo live, perché pure io stento abbastanza. Comunque alla fine sono fiero di averlo adottato per il blog, perché pare un titolo che ti permetta di scrivere di tutto e il contrario di tutto, cioè niente. Ecco io voglio fare proprio quello. Voglio scrivere sermoni (pipponi) e allo stesso tempo voglio pubblicare pagine bianche per fissarle giorni interi (mi scappa la vena poetica attenzione). L’ innocenza, sinonimo di semplicità, innocuità, e poi la più bella: estraneità. Che bellezza l’essere estranei alla vita che ti circonda. Non sempre, a volte. Non è che si può sempre cazzeggiare. Fino alla fine ci provi, ma poi te pieghi, se vuoi, alle ragioni consapevoli della vita. Io mi sono felicemente piegato. Dice: sai è piccolo, tanto poi si sposa e diventa grande. No! Io divento grande, e poi mi sposo. Che cazzo dite!!!! Evasioni, distrazioni, fughe. L’importante è ricordarsi di tornare. Non puoi stare in vacanza tutta la vita. All’improvviso mi sono accorto di aver scritto già un cumulo di fesserie. Vabbuò pazienza, se volete seguitate a leggermi, ma se ve paiono anche a voi scemenze cambiate canale che problema c’è! Da una vita ripeto che c’è il telecomando contro ogni forma di alienazione. Questa storia per cui tutto è truccato e tutto viene proposto per truccarti è una demagogia che ha rotto le palle. A parte che si può e, aggiungerei, si deve fare altro (leggere, camminare, fare l’amore e poi a volte lavorare) ma poi indove sta scritto che mi faccio bucare il cervello da te! Se permetti me lo buco da solo. Cmq è un discorso articolato ed estremamente pericoloso. Potrei essere tacciato da subito come persona ‘uniformata’, ma credetemi non è così. Mi credete oppure no? Fate come vi pare, ma datemi energia positiva, vi prego (momento santone). A proposito di tv che altera l’idea, mi viene in mente un fatto molto curioso. Premetto che, politicamente, sono terzista, ovvero se fai bene, qualunque sia il tuo colore, ti stimo. Detto questo, e spero che mi crediate sulla parola, perché i fatti arriveranno nei prossimi scritti, spero, volevo raccontarvi della nonna ultra novantenne della mia girl. Si chiama Generosa, anche se poi il nome tradisce il carattere vero della nonnina, na sorta di despota miliziano. Generosa, causa acciacchi, è costretta nel suo letto da qualche anno. Questo non gli ha impedito, però, di far rimanere immobile anche il suo cervello. Infatti nonostante l’età, non più una giovincella, e manco una donna matura, ma appunto na super novantenne, guarda spesso la tv, anzi, vista l’insonnia, sta sempre live col valvolare. Ebbene, in barba all’equazione che la tv, intesa come informazione, è in mano ad una sola persona, sta donna ha maturato un odio per il Berlusconi che neanche Travaglio. Quando la conobbi rimasi abbastanza indifferente alla cosa. Pensai che la signora in passato era stata nà combattente partigiana, e che quindi era il minimo che fosse avvelenata col cavaliere. Invece, chiedendo ai familiari, mi sono accorto che Generosa quasi quasi era stata pure fascista. Allora ho rafforzato l’idea che già sostenevo da tempo, ovvero che sta storia dei telegiornali telecomandati è nà cazzata mondiale. Sta signora vede tutti i canali der monno, e dice che è tutta colpa de Berlusconi. Sta considerazione la trae guardando telegiornali, programmi d’approfondimento, mica da Radio Maria, visto che la nonnetta non riceve a casa altro che commari per dire il rosario, parenti che le rallegrano le domeniche rispondendo sugli attenti ‘si signore’ alle sue richieste, e pochi altri innocui personaggi? Lo so, adesso se siete di sinistra mi scriverete cose del tipo: che c’entra, ma che volevi di, ma che cazzo di esempi fai etc etc. Se siete di destra mi direte bravo, finalmente uno che porta un esempio concreto di quanto sta storia del conflitto di interessi sia una bufala. Io non voglio stare con nessuno di voi. Io voglio dire quello che penso! Perché è vero, come ha detto una delle Iene a Sanremo, che lui vuole dire quello che gli pare senza doversi trovare in contraddittorio, ma è pure vero che questo lo fai con li sordi tua, nn con quelli miei, e di chiunque altro. Comq me sei piaciuto Bizzà, mi sei piaciuto! A proposito, ogni tanto userò il presente blog anche come diario. Vi scrivo le cose che mi piacciono e quelle che no, motivando ovviamente, perché se c’è una cosa che mi rode so quelli che dicono che non gli è piaciuta una cosa, e quando gli chiedi il perché li vedi che se gonfieno, se stringono, sbuffano, ma non so cazzi di dirti un motivo valido, un pensiero, nà sillaba. Vi saluto momentaneamente, e abbracciandovi in modo circolare vi ringrazio affettuosamente per il tempo che mi avete concesso leggendo questa mia.