Trova

mercoledì 12 settembre 2012

Amori, artisti e alcolici di un'estate finita



 
Caldo, molto caldo. Ricorderemo anche questo dell'estate 2012. Certo, non che in questi ultimi anni abbia fatto così fresco durante i mesi di luglio ed agosto, però che caldo, molto caldo quest'anno. Ricorderemo anche questo, dicevo, perché immancabilmente, io come voi, in un modo o nell'altro, prima dell'arrivo definitivo dell'autunno, che dichiara in modo oggettivo la fine della stagione per eccellenza, stendiamo un elenco di cose per cui è valsa la pena viverla, nonostante il caldo. Senza cadere nella demagogia descrivendo mare, sabbia e sapori di creme solari che rimandano inevitabilmente a storie di sesso e tuffi di mezzanotte, credo sia estremamente bello ciondolarsi al pensiero di quelle cose viste, fatte o solamente sentite che hanno caratterizzato questi mesi, magari anche le più stupide, ma pur sempre esistite. Sul fronte “I Love You”, in generale, sono stati mesi di guerre sentimentali, come spesso accade, ma forse oggi ancor più di ieri. Non viene più messo in discussione un amore per l'arrivo di qualche tsunami giornaliero, come in passato, dopo il quale, una volta ritiratasi l'acqua, le bocche tornavano al proprio posto, nossignori. Siamo di fronte ad un fatto concreto. L'estate 2012 non è stata foriera di nuovi amori, ma di tanti addii. Non è detto che in taluni casi queste “separazioni” non siano portatrici di futuri più concreti, sempre sentimentalmente parlando. Come non è detto che siano il bene necessario. Molti ricadranno poco dopo negli stessi errori. Che cosa avrà l'estate per amplificare tutto questo non lo sapremo mai. Sarà l'ennesimo mistero che circonda questa materia delicata. E' tornato Sartana. Sartana è un mio amico d'infanzia che vive a Padova, dove è andato molti anni fa per studio, e dove vi è rimasto, ma non chiedetemi a fare cosa. Sartana non è il suo vero nome, è il soprannome del mitico papà che, come usanza sperlongana vuole, venga acquisito anche dai figli. Sartana figlio è il tipo più strano del mondo, ma forse per questo tutti gli vogliono bene, io per primo. Sartana figlio è la comicità fatta persona: l'immediatezza della battuta, la consapevolezza di vivere in modo talmente leggero che quasi prende il volo. In un lunedì di agosto, mentre eravamo comodamente adagiati nelle acque basse del tirreno, insieme all'altro mitico amico Raffaele Faiola, per tutti, Capoccio, il Sartana, che da giovinotto aveva spesse volte ricoperto il ruolo di bagnino, ad un certo punto annaspa vorticosamente. Restiamo sbalorditi alla vista dei nostri occhi. Un branco di piccoli pesci, comunemente chiamati Marmore, innocui come una formica, come spesso capita sguazzavano tranquillamente per fatti loro, ma attorno alle nostre gambe. A momenti affogava. Non avevamo mai visto il Sartana terrorizzato da dei pesciolini. Credo sia stata, in generale, la scena più bella ed inaspettata delle ultime dieci estati. I commenti e le “invettive” di noi spettatori, verso quel quarantenne che sembrava un bambino di quattro, li tralascio per decenza. L'estate è anche questa. Amici che si rivedono dopo un anno tondo, tondo; piccole situazioni che diventano sorriso per diversi giorni; accadimenti che racconteremo per una vita intera. Come ad esempio: il Sartana che con fare consapevole si avvicina al figlio del Capoccio, dell'età di otto mesi circa, attorniato dai nonni, è gli grida: ”Matteo tuo padre ti ha mentito, in realtà lui è tua madre”, come recita una famosa pubblicità. Sgomento dei presenti, non per la frase, ovviamente, ma per la serietà con il quale Sartana metteva in piedi la scenetta. Estate, in my mind. Musica zero. Non c'è stato un tormentone, almeno per me. Son ritornato a sentire le vecchie cose. Quelle vecchie cose che ti portano indietro nel tempo. Vi siete mai lasciati cullare da brani di tantissimo tempo fa che per incanto, in automatico, ti riportano indietro nel tempo come una vecchia audiocassetta? Che bello! Al di là del momento che fu. Si, da sempre sostengo che anche un momento triste, per alcuni chiari e certi versi, è corroborante. Ciliegina sulla torta è stato sicuramente il concerto al quale ho avuto modo di assistere, del mitico George Benson. Il caso, che nel mio caso ha un nome e cognome, Lino Di Trento, in arte mio padre, ha voluto che alloggiassimo nello stesso albergo del musicista. Foto, abbracci, chiacchiere, prima e dopo il concerto, sino a tardi, e una mia folle richiesta: Mr. Benson, please, if I pass my wife on the phone, could sing, “Nothing's gonna change my love for you”? Ovvero: Signor Benson, per favore, se le passo mia moglie al telefono, potrebbe cantarle: “Nothing's gonna change my love for you”? Risposta: “Yes, is pleased to”! Ovvero: “Si, con piacere”! Prendo il telefonino con la mano tremante che neanche il parkinson. Delusione, my wife aveva il cellulare spento, in effetti erano le due di notte, vi pare poco! Ciò nonostante, che spettacolo di uomo e di artista. Settembre, ho linkato sulla bacheca di Facebook di alcuni amici il brano di Donatella Milani, “Volevo dirti”. Ascoltatelo è grossolano, ma di quelli che canti a prescindere.


Ps Una nota speciale a Bazzano Beach per una domenica alcolica che difficilmente dimenticheremo!!!