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mercoledì 6 giugno 2012

A Gaeta i colori non convenzionali dell'arte urbana

Antonio Di Trento


Iniziato il 13 maggio, Memorie Urbane è il festival nato da un'idea di Davide Rossillo: “promotore di 'Turismo Creativo' e – leggiamo nella biografia - sostenitore dell'arte come strategia e chiave di crescita turistica”. In questi giorni, e fino al 15 giungo, chi vive, soggiorna o semplicemente passa per Gaeta, si trova avvolto in una sequenza di colori che stanno ricoprendo il grigio perpetrato dalla “insolente” quotidianità. Memorie Urbane ha messo insieme quattro artisti di fama internazionale: Agostino Iacurci, Escif, Sten & Lex, Teresa Orazio. L'anteprima del festival il 18 aprile scorso ha visto l'intervento del collettivo 'Sbagliato' su due facciate della “Scuola Elementare Virgilio” e sulla torretta Enel di Corso Italia. Artisti che stanno realizzando interventi in alcune zone della città, e su supporti diversi. Un'opera temporanea su un cartellone pubblicitario di 6mt x 3mt e una permanente su alcuni muri della città scelti in collaborazione con l'amministrazione comunale. La prima sarà visibile per circa 20 giorni per poi essere rimossa e sostituita dalle usuali pubblicità. “Questa è un'operazione – dichiarano gli organizzatori - che vuole porre l'accento sull'assuefazione agli stimoli visivi commerciali commutandoli invece in input creativi. Le altre opere, invece, - continuano gli organizzatori - verranno consegnate in maniera permanente alla città, costituendosi come esempi di azioni creative e riqualificanti su architetture preesistenti”. Uno stimolo diretto, senza mezze misure, che raddrizza il tiro su parecchie questioni tremendamente ordinarie. Quell'ordinario che, in questi anni di viaggi lunari, dovrebbe essere solo un brutto ricordo che lasci il posto alla creatività in tutte le pieghe del vivere. Durante questi giorni di 'Memorie', l'estemporaneo prende il sopravvento e diventa, cosa buona e giusta, meraviglia! Ciliegina sulla torta la volontà, da parte degli organizzatori, di: “vivacizzare culturalmente la città, rinnovandone l'interesse anche tra i residenti e porre l'attenzione nei confronti della tutela e valorizzazione del patrimonio comune”. Il festival vede anche un'appendice video, presso il Cinema Ariston, con la proiezione del film documentario “Exit through to the Gift Shop” realizzato dal famoso street artist inglese Banksy, un'occasione per animare un dibattito sul fenomeno dell'arte 'da e per strada', aperto a tutta la cittadinanza. Relatore e moderatore sarà Simone Pallotta, storico dell'arte e curatore artistico dell'Associazione Walls. Per tutta la durata della rassegna, presso la “Memorie Con.Temporary Gallery” nel borgo medievale di Gaeta, sarà possibile visitare la mostra “Vandalism” organizzata dalla galleria “999 Contemporary” di Roma, tenutasi nella capitale l'inverno scorso. Saranno esposte stampe e poster di alcuni degli artisti più significativi del movimento street ed urban a livello mondiale: Banksy, Obey, Space Invader, Mr Brainwash, Slinkachu e Ben Eine. Tutte le opere saranno realizzate tra Corso Italia e via Serapide. Plauso e coraggio al direttore artistico di 'Memorie Urbane', Davide Rossillo, e al curatore Salvatore Solko.








venerdì 1 giugno 2012


Il caso, musicale, fondano.
Antonio Di Trento


Spesso capita di sapere le cose semplicemente per caso. C'è gente che studia, si laurea, si istruisce, diventa performer di materie molto curiose, ma alla fine, sempre alla fine, le cose si vengono a sapere solo, ed esclusivamente, per caso. Siamo d'accordo, qualcuno deve averle introiettate nel calderone. Certo, però poi dal calderone le scopri sempre solo per caso. Quello che sembrerebbe un elogio del “caso” - non ammetto sarcasmi- in realtà è una, magari prolissa quello sì, introduzione ad una news che ho appreso stamane leggendo l'edizione di Latina del Messaggero. Proprio il giornale dove collabora il nostro mitico Carny. In prima pagina si parla del batterista più veloce del mondo che si è esibito, ieri, nell'aula magna del liceo Classico della città di Latina. La notizia, se non si è appassionati del genere, potrebbe tranquillamente far traboccare un: stì etc etc. Ma andando in profondità però, perché cari lettori la profondità, solo quella, è la madre di tutte le verità, mi accorgo che il musicista in questione, ovvero Michael Mangini, detto Mike (Newton, 18 aprile 1963), batterista americano, attualmente membro dei Dream Theater, gruppo musicale progressive metal statunitense conosciuto in tutto il mondo e molto amato qui in da noi, ha origini italiane. Ma la sorpresa non finisce qui, infatti Mike, che è diventato famoso soprattutto per la sua velocità ed ha detenuto per diversi anni alcuni record come batterista più veloce del mondo, ha entrambi i genitori nativi di Fondi. Così, per caso appunto, ti ritrovi il batterista più veloce e componente di uno dei migliori gruppi metal del mondo, di sangue fondano. Cioè, dalle melodie vocali di Chiusano del Quartetto Cetra, i classici maestri Pezone e Tuccinardi, passando per le esperienze di Cliò, Tania e Virginio, oggi è il 'caso' di scrivere che possiamo chiudere il cerchio dei generi musicali di stampo fondano, con il fondano Mike Mangini.




PS. Amo questo lavoro, anche se non è il mio, e se per alcuni siamo poveri frustrati delusi etc etc. Comunque tornando a bomba, grazie alla soffiata fattami pochi minuti dopo aver postato l'articolo su scritto, amplio la pattuglia di musicisti 'fondani' di successo nel mondo con, nientepopodimeno che, il chitarrista della band storicamente antagonista dei Dream Theatre, i Fates Warning, ovvero Frank Aresti anch'egli nato negli States, ma da genitori fondani.


Mike Mangini