Con
un filo di voce avevo tolto il pensiero su quello che avrei potuto
essere. Scatti di giornate intere vissute come dentro la camera
oscura. Se volevo un'altra vita avrei chiesto cose diverse al mio
specchio. A dire il vero un momento di confronto c'è stato, ma è
durato evidentemente poco, molto poco. Il tempo di dirti che se
tocchi non hai alibi; se fingi è solo con lo scopo di ripudiare. Un
attimo di fuoco per intendere ciò che veramente abbiamo voluto far
intendere, ed il presente è stato finalmente: liberazione. Giudicare
ora non si può, forse, ma questo in ultima analisi, si può solo
dimenticare. Anche se la vita è un fiume quasi sempre in piena e non
c'è modo di cavalcare l'onda, ma solo respirare, ad un certo punto,
a pieni polmoni. La condizione umana in questi casi non ti giudica,
ma neanche ti assolve. Se volevi volare dovevi prendere una piega
differente. Io no! Io ho parlato con gli scheletri nell'armadio,
discusso con i mie incubi e poi sorriso con i detrattori. Il
risultato, se si può considerare tale, è il sussistere, siempre.
Nessun commento:
Posta un commento