Spingi forte. Cosa? Pensa forte, quasi violentemente. Tieniti stretto al parapetto, non farti ammaliare dalle richieste che arrivano da giù, da sotto. Se cadi, ti rialzi sì, ma non sempre sulle tue gambe. Respira forte, anche controvento.
Lascia fuori le tossine sbagliate, quelle scadute, proprio quelle. Stabilisci un contatto con il marziano che vive dentro di te e che ripetutamente ti dice cosa devi fare. Cosa non fare, invece? Placa la pesantezza, media con la leggerezza e con la superficialità che non manca mai sui marciapiedi. Gestisci l’inganno e carica l’obiettivo.
Passa le giornate edificando cemento e non ragnatele. Cerca di trasferire la ragionevolezza insita in tutte le persone dotate di comprensione e, quindi, si spera anche in te, nelle cose da fare e da rifare. Capisci quando è il momento di farti scivolare addosso anche le parole più grasse dell'alfabeto del rancore.
Agisci dopo aver deglutito e non prima di aver ricevuto il colpo. Riguarda il film mandando il nastro avanti e indietro, se necessario, come un ossesso. Fermati prima della fine, perché dopo la fine non c’è neanche più l’oblio, c’è il non ritorno.
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